Sono in molti che, in queste settimane, ci hanno chiesto informazioni sul funzionamento del Superbonus 110% per gli affitti; come funziona per i contratti di locazione? Chi dovrebbe incaricarsi di inoltrare la richiesta? Può occuparsene l’inquilino o deve per forza prendersene carico il proprietario?
Per rispondere a tutte queste domande facciamo un passo indietro: per sfruttare al meglio il superbonus 110% infatti è meglio riassumere brevemente in cosa consiste questa misura, gli ambiti di intervento previsti e i vantaggi per chi ne fa richiesta.
Superbonus 110% per gli affitti: gli ambiti di intervento e i vantaggi
Come indicato nel Decreto Rilancio, il Superbonus 110% è un agevolazione che interessa tutte la spese sostenute per specifici interventi di ristrutturazione immobiliare; è valido da luglio 2020 e rimarrà in vigore fino a dicembre 2021. È una misura adottata dal governo per agevolare la ripresa delle attività produttive, bloccata dal lockdown di marzo e in difficoltà dopo gli sviluppi delle ultime settimane.
Sono 4 gli ambiti di intervento previsti dal decreto:
- efficienza energetica
- antisismicità
- installazione di impianti fotovoltaici
- infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici
Un elemento fondamentale di questa misura è che, oltre alla fruizione diretta della detrazione, è possibile scegliere un contributo anticipato dell’intervento come sconto dai fornitori oppure una cessione del credito pari all’importo della detrazione.
È chiaro quindi il doppio vantaggio che ne può trarre il proprietario immobiliare; di riscontro immediato (perché non c’è bisogno di anticipare l’investimento e non è necessario attendere per i canonici 5 anni della detrazione fiscale classica) e su ambiti che avvalorano consistentemente l’immobile di proprietà.
Ma nel caso di un immobile con contratto di locazione, che ruolo può avere l’affittuario? Deve per forza essere il proprietario a occuparsi della questione o anche l’inquilino può beneficiare di un superbonus 110% per gli affitti?
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Chi può fare richiesta del superbonus
Come specificato nel testo del decreto e come confermato dall’Amministrazione finanziaria nella Circolare n. 24/E, sia proprietario che affittuario che comodatario possono godere del superbonus 110% per gli affitti.
Nel suddetto documento infatti si specifica che la spesa per i lavori può essere sostenuta sia da chi possiede che da chi detiene l’immobile, in base naturalmente ad un titolo idoneo che deve esistere al momento di avvio dei lavori o di sostenimento delle spese (se si decide di beneficiare dell’agevolazione con la classica detrazione a 5 anni).
Quindi, ricapitolando, la richiesta di superbonus 100% per gli affitti può essere inoltrata da chi:
- possiede l’immobile oggetto degli interventi in qualità di proprietario, nudo proprietario o di titolare di altro diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- detiene l’immobile oggetto dei lavori in base ad un contratto di locazione, anche finanziaria, o di comodato
Per una definizione più completa e nel dettaglio è giusto specificare che se la spesa che dà diritto al superbonus 110% è sostenuta dall’inquilino, il beneficio fiscale spetta a questi e non al proprietario; la cosa importante è che il contratto di locazione risulti regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate (deve già sussistere al momento di avvio dei lavori o al momento del sostenimento delle spese) e che ci sia il consenso del proprietario alla realizzazione dei lavori.
Se al momento dell’inizio dei lavori manca la registrazione del contratto di affitto o di comodato, l’inquilino che sostiene la spesa non potrà godere del superbonus 110% per gli affitti, nemmeno se si regolarizza il contratto in corso d’opera.
Infine, se durante il periodo successivo ai lavori in cui si beneficia degli sgravi fiscali dovesse cessare il contratto di locazione, chi ha sostenuto le spese continuerà a beneficiarne per tutta la durata prevista.
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