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Formula del franchising: quando e dove nasce

Formula del franchising

Quando parliamo di formula del franchising facciamo sempre riferimento alla affiliazione commerciale presente tra diversi imprenditori per la produzione e distribuzione di beni e servizi; come abbiamo spesso analizzato nel nostro blog, si tratta di una soluzione molto comoda per chi ha il desiderio di iniziare una nuova impresa, ma non è così propenso a partire da zero e preferisce sfruttare un marchio commerciale già affermato.

Ma da dove inizia tutto questo? Da quanto tempo esiste la formula del franchising e da dove ha origine? Che cosa si intende quando si parla di franchisor e franchisee? Leggi interamente l’articolo per scoprirlo!

Quando e dove nasce la formula del franchising

La formula del franchising così come la conosciamo oggi ha origine quasi contemporaneamente agli inizi del 1930 in due posti diversi: negli Stati Uniti con General Motors e in Francia con il lanificio di Roubaix. Tuttavia, il concetto di franchising ha origini ben più lontane, addirittura nell’Europa del Medioevo: a livello locale infatti venne garantito ad alcuni funzionari di alto livello l’utilizzo della “licenza” per raccogliere le tasse e mantenere l’ordine da parte dei governi.

Perché parliamo di formula del franchising? Perché i governanti ricevevano una royalty dai funzionari di alto livello e, in cambio, garantivano protezione e il monopolio sulle trattative commerciali. Insomma, il franchisee otteneva il diritto di riscuotere le tasse e gestire un territorio per un periodo di tempo, in cambio di una fee da versare al franchisor.

Per vedere applicata la formula del franchising in ambito commerciale però dobbiamo fare un salto in avanti nel 18° secolo. In Inghilterra le taverne erano diventate numerosissime e risultava molto difficile per un privato poterne aprire una a causa della concorrenza spietata. Anche i produttori di birra si trovavano in difficoltà perché stava diventando sempre più costoso potersi accaparrare dei nuovi clienti senza dover scendere troppo con i prezzi.

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In questo contesto i produttori decisero di muoversi diversamente sul mercato: alcuni di essi cominciarono a partecipare economicamente per l’apertura di nuove taverne chiedendo in cambio al titolare una royalty periodica e l’esclusività nella distribuzione del loro prodotto. In pratica avevano applicato la prima formula del franchising in ambito commerciale!

Dal 1930 la formula del franchising non ha visto da subito un decollo immediato: è solo nel dopoguerra e con l’aumento esponenziale dei viaggi e degli spostamenti che le grandi catene di fast food hanno cominciato a crescere negli Stati Uniti e nel mondo, rimanendo tutt’oggi la formula di franchising più conosciuta e di successo.

I protagonisti della formula del franchising: franchisors e franchisee

Nel nostro breve viaggio storico abbiamo accennato a due figure chiave per la formula del franchising: il franchisor e il franchisee. Abbiamo detto all’inizio che alla base del funzionamento del franchising c’è proprio un’affiliazione commerciale tra due soggetti diversi: da una parte una società o una persona fisica che prende il nome di franchisee, cioè l’affiliato, e dall’altra l’azienda, il cui termine tecnico è franchisor, cioè affiliante.

Attraverso questo tipo di accordo il franchisor, che si identifica per la maggior parte delle volte come un produttore o un distributore di beni o servizi, concede il diritto di utilizzare il proprio marchio, know-how ed esperienze per la commercializzazione dei propri servizi o prodotti.

Naturalmente, per l’accesso a questo tipo di beni e servizi necessari per il normale svolgimento dell’attività immobiliare, il franchisee è tenuto a sostenere dei costi; sono delle spese da tenere in considerazione nel momento dell’apertura, ma che risultano essere comunque molto inferiori rispetto all’avvio di un’attività per conto proprio.

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