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Franchising all’estero vs franchising in Italia

franchising all'estero

Il franchising immobiliare è una collaborazione fra imprenditori del settore immobiliare che riuniti sotto un unico marchio condividono i costi e il supporto dal punto di vista comunicativo e formativo. Aprire un’agenzia immobiliare in franchising è una scelta che ti permette di appoggiarti ad un brand già affermato che ti offre diversi vantaggi ed agevolazioni.

Grazie appunto ad una realtà solida, chi si affilia ad un franchising trae benefici nell’immediato.  L’affiliato può godere infatti di un sistema di campagne pubblicitarie già consolidato e di formazione costante, per essere sempre preparato ed aggiornato sui cambiamenti del mercato.

Perchè aprire un’agenzia immobiliare in franchising

Per l’imprenditore appoggiarsi ad un franchising è sicuramente positivo anche dal punto di vista economico, infatti la spesa iniziale per avviare un’agenzia immobiliare è molto contenuta rispetto all’investimento richiesto per avviare un’attività da zero.

Per non parlare della formazione iniziale, necessaria per avviare l’agenzia, che continua per tutta la durata del contratto. Con il franchising anche i tempi si accorciano. Partire con un brand affermato alle spalle taglia tutta la fase iniziale per far conoscere l’impresa e avviare l’agenzia sul territorio (se sei interessato ad aprire la tua agenzia immobiliare in 60 giorni leggi qui).

Ma cosa serve per aprire un’agenzia immobiliare?

Come imprenditore devi avere dei requisiti specifici per aprire la tua agenzia immobiliare in Italia:

    • Innanzitutto devi possedere la cittadinanza italiana
    • avere il diploma di scuola superiore
    • seguire il corso di agente immobiliare
    • conseguire il patentino
    • sostenere l’esame di stato
    • iscriverti alla Camera di Commercio

I passaggi per conseguire le qualifiche necessarie e diventare mediatore immobiliare non sono molti e seguito dal franchisor i tempi si accorciano davvero molto.

Ma cosa succede nel caso cui si voglia aprire un’agenzia immobiliare all’estero?

Aprire un’agenzia in franchising all’estero: cosa cambia?

Il franchising è un sistema che prevede l’utilizzo di un marchio e di un sistema già affermato. Trasportare questo sistema consolidato in un paese che ha un mercato diverso e anche delle normative differenti dovrebbe farti suonare un campanello: una formula che funziona bene in Italia funzionerà ugualmente bene all’estero?

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Si tende ad immaginare che una rete di franchising che ha raggiunto un certo successo possa espandersi all’estero senza particolari cambiamenti, in quanto padrona di un concept “vincente”. Niente di più sbagliato.

Che si tratti di Stati Uniti o dell’Unione Europea, ogni paese ha non solo un mercato immobiliare differente, ma anche un background culturale diverso, e norme che gestiscono il franchising e la pratica immobiliare che non prevedono l’iter seguito dall’Italia.

Requisiti per l’imprenditore immobiliare all’estero

Confrontando il sistema della mediazione immobiliare nel mondo, le diversità dal punto di vista normativo ed operativo sono evidenti. Come per gli Usa ogni stato ha delle regole molto ferree e diverse, per alcuni stati dell’Unione Europea il conseguimento di un patentino che abilita alla professione non è obbligatorio.

Certo è che l’agente immobiliare regolarmente iscritto alla Camera di Commercio, che ha superato l’esame di Stato qui in Italia, non è automaticamente abilitato alla professione anche all’estero. Ma prima vediamo alcune differenze nei requisiti per il mediatore immobiliare nel mondo.

Stati Uniti d’America

Negli USA per esempio esistono due tipi di licenze, una da realtor, ovvero l’agente, e una da broker, che corrisponde a quello che noi chiamiamo imprenditore, cioè il proprietario dell’agenzia. Le grandi agenzie in franchising negli Stati Uniti fanno riferimento ad un broker, che lavora con un diverso numero di realtor in base alla dimensione del franchisor.

A differenza del sistema italiano, che prevede lo stesso livello di formazione sia per l’imprenditore che per l’agente immobiliare impiegato in un’agenzia, negli USA la licenza di broker si acquisisce solo dopo un minimo di due anni come realtor. Il realtor invece ha frequentato un corso e superato l’esame di stato, e si è iscritto al NAR, il National Association of Realtors.

Unione Europea

In Europa la maggior parte degli stati dispongono di normative più o meno specifiche che regolano i requisiti per diventare agente immobiliare, e che richiedono l’iscrizione ad un albo o alla Camera di Commercio.

Per quanto riguarda la formazione alcuni stati non richiedono un documento che attesti la partecipazione ad un corso o il superamento di un esame. La maggioranza di essi richiede il conseguimento del diploma di scuola superiore secondaria, ma in Svezia ed in Norvegia per esempio, viene richiesto un titolo universitario. Spagna e Gran Bretagna invece non prevedono obblighi specifici per operare nel settore immobiliare.

Per quanto riguarda il franchising all’estero, anche le normative cambiano da paese a paese, di conseguenza cambieranno anche fee e royalties.

Facendo una breve analisi anche solo di alcune differenze fra l’Italia ed altri paesi abbiamo visto che ogni stato è regolamentato in maniera diversa e per svolgere l’attività di agente immobiliare all’estero è necessario rispettare le norme previste da ciascuno stato. Anche nel caso del franchising, aver superato l’esame di stato ed essere iscritto alla Camera di Commercio ha validità limitata nei soli confini italiani.

Per operare nell’Unione Europea dal 2016 è in vigore la nuova tessera professionale europea, che consente di attestare in tempi relativamente brevi le qualifiche conseguite da un agente immobiliare che intende lavorare all’estero.

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