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Smart working immobiliare: è possibile?

Smart working immobiliare

Il mondo del lavoro ha indubbiamente subito un cambio radicale negli ultimi mesi; parliamo infatti di smart working immobiliare perché, così come in molti altri settori, anche anche nel mercato immobiliare il lavoro si è fatto smart, a distanza, da casa. In una parola: diverso.

Cosa comporta tutto ciò? Sicuramente un cambio di abitudini e di modalità di lavoro. Basti pensare che, secondo un’analisi del Politecnico di Milano, siamo passati da 570.000 a 8 milioni di smart workers nel giro di pochi mesi.

Si è trattato di un cambiamento riuscito? Forse è ancora presto per dirlo. Quello che è certo è che grazie alla pazienza e alla buona volontà di molti è stato possibile rivoluzionare il mondo del lavoro ad un ritmo che si credeva impossibile.

Oltre al mondo del lavoro però è cambiata soprattutto la mentalità e l’approccio a questa nuova tipologia; anche lo smart working immobiliare non è più sinonimo di perdita di tempo, anzi. Sono in tanti i sostenitori e i convertiti; persone che lo snobbavano fino a ieri ma che hanno riscoperto un nuovo potenziale nelle proprie mansioni.

Ma andiamo con ordine: cosa intendiamo quando parliamo di smart working immobiliare? È una tipologia che possono “permettersi” tutti? Continua a leggere l’articolo per scoprirlo!

Smart working immobiliare: di cosa si tratta

La definizione di smart working va ben oltre la mera traduzione in italiano di “lavoro intelligente”. Esistono vari modi per delineare il significato di questa pratica; vi riportiamo qui le due definizioni che meglio descrivono l’intero processo.

La prima è del Politecnico di Milano, che definisce lo smart working come

una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”

La seconda definizione è quella del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ci aiuta ad avere anche un quadro giuridico di riferimento:

lo Smart Working (o Lavoro Agile) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli di orario e di spazio e dall’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi; viene stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro e si tratta di una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro, favorendo la crescita della sua produttività».

Questi concetti si applicano perfettamente anche nello smart working immobiliare; quello che è importante evidenziare però è che non si tratta di una semplice iniziativa per trovare un equilibrio tra il welfare aziendale e la vita privata del lavoratore. Con lo smart working infatti si innesca un profondo cambiamento culturale che richiede un’evoluzione dei modelli organizzativi aziendali.

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È chiaro quindi che si debba costruire una roadmap dettagliata fase per fase; bisogna tenere a mente che si tratta di un progetto trasversale all’interno dell’intera azienda, che deve basarsi su una sinergia integrata tra tutti gli attori di una stessa realtà.

3 elementi necessari per lo smart working immobiliare

Come abbiamo accennato poc’anzi, lo smart working immobiliare necessità di alcuni elementi imprescindibili per funzionare adeguatamente. Abbiamo già accennato al bisogno di una perfetta integrazione tra tutti gli attori coinvolti nell’attività lavorativa; ma quali sono le caratteristiche personali che un lavoratore deve avere per rendere lo smart working il più funzionale possibile?

Ne abbiamo individuate 3:

  • Flessibilità: sia da parte del lavoratore che del datore di lavoro c’è bisogno di maggiore elasticità per la gestione dei compiti. Prendendo spunto dalle definizioni riportate in alto, dobbiamo tenere a mente che l’organizzazione del lavoro avviene per fasi, cicli e obiettivi; deve esserci flessibilità da entrambe le parti per far sì che eventuali cambiamenti in questi tre punti non rappresentino un ostacolo insormontabile.
  • Responsabilità: sarà compito del datore di lavoro individuare chi tra il personale di un’azienda sia in grado di prendersi la responsabilità di portare a termine un progetto. Anche da parte del collaboratore è necessario essere quanto più affidabili possibile, senza delegare ad altri i propri compiti e prendersi gli onori del proprio lavoro.
  • Fiducia: forse l’elemento più importante di tutti, per far sì che lo smart working funzioni fluidamente è necessaria una totale fiducia nelle capacità di colleghi e dipendenti. Se il datore di lavoro sente il bisogno di controllare costantemente l’avanzamento di un lavoro per paura di complicazioni, probabilmente lo smart working non è la tipologia di lavoro più adatta.

Il cambiamento è già iniziato; spetta a te prenderne parte

In conclusione: ogni agenzia immobiliare dovrà valutare attentamente se adottare questa tipologia di lavoro. Una cosa è certa: chi ha intrapreso la via dello smart working immobiliare ne ha già potuto vedere gli effetti, e chi si trovava in una situazione di maggiore flessibilità, responsabilità e fiducia ha indubbiamente subito meno gli effetti negativi del periodo attuale.

Come abbiamo visto nel nostro approfondimento, gli effetti del coronavirus sul mercato immobiliare sono destinati a lasciare un segno importante nel settore. Ecco perché è importante muoversi in anticipo rispetto ai concorrenti e concentrarsi sugli affitti, che al momento sono la nicchia che ha il maggior potenziale di ripresa in tempi brevi.

Continua a seguire il nostro blog per rimanere sempre aggiornato sul mondo immobiliare e contattaci per ricevere maggiori suggerimenti sul mondo degli affitti immobiliari.