Ci sono sempre più persone che si ritrovano ad essere infelici della propria situazione lavorativa e desiderano cambiare lavoro; c’è chi si trova da troppo tempo senza un’occupazione, chi si sente troppo alle strette sul posto di lavoro attuale, o chi semplicemente si è stancato di lavorare sempre per gli altri senza fare qualcosa per sé stesso.
Con l’articolo di oggi vogliamo dare una speranza a queste persone, e far vedere che esiste una strada alternativa e migliore. Occhio però: prima di percorrerla è necessario farsi qualche domanda, e capire veramente dove ci si trova e dove si vuole andare.
In questo Articolo:
Le domande da porsi prima di cambiare lavoro
Una volta appurato che cambiare lavoro è un desiderio che non vedi l’ora di realizzare, ci sono alcune domande che è giusto porsi per capire il percorso da intraprendere:
Qual è la motivazione che ti spinge a prendere questa decisione?
La ricerca di un (migliore) benessere e di crescita professionale è sicuramente un aspetto importante nel cambiare lavoro, ma ancora prima di iniziare la ricerca è opportuno avere bene a fuoco la motivazione che ti spingerà poi per tutto il processo che vuoi iniziare.
Vuoi cambiare lavoro solo per vedere aumentata la paga a fine mese? Vuoi trovare un luogo che lasci il posto alle tue iniziative e ti permetta di svilupparle in autonomia o all’interno di un team?
Poniti un obiettivo SMART, che sia concreto e misurabile, in maniera tale da poter tenere monitorati i tuoi progressi anche dopo che il cambiamento è avvenuto.
Perché vuoi cambiare lavoro?
Se la motivazione è il punto di arrivo, qui si tratta di analizzare le ragioni per cui la tua posizione attuale non è soddisfacente per te.
Anche in questo caso è importante analizzare e definire quali aspetti ti hanno spinto a farti questa domanda. Quali sono le ragioni per cui hai deciso di cambiare lavoro? Sono ragioni fondate, plausibili e concrete?O sono dettate da troppa impazienza e futili motivi?
In molti confondono un bisogno con un semplice desiderio del momento, dettato da un periodo di stress o di cambiamenti non percepiti come positivi; d’altra parte però ci possono essere dei disagi che si protraggono nel tempo o situazioni non sopportabili, che richiedono quindi un cambio radicale.
Cosa ti distingue dagli altri?
Appurato che ragioni e motivazioni sono presenti, è bene rivolgere una terza analisi verso sé stessi, avendo ben chiare le effettive competenze e disponibilità che possiamo offrire. Non possiamo pensare di cambiare lavoro, magari con mansioni completamente diverse ed in un nuovo settore, senza prima essere effettivamente capaci di svolgerlo.
È giusto trovare un equilibrio nell’autovalutazione delle caratteristiche e delle capacità, senza essere troppo severi ma nemmeno troppo indulgenti.
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I rischi del cambiare lavoro
Una volta trovata le risposte alle tre domande chiave elencate qui sopra, ci sono da considerare i rischi che un cambiamento potrebbe portare, ed essere in grado di saperli gestire adeguatamente.
Esistono molti modi per calcolare i rischi collegati ad un lavoro, ma in linea di massima ci sentiamo di evidenziare questi due aspetti:
- Responsabilità: sotto a questo grande ombrello sono racchiusi tutti gli aspetti riguardanti la cultura aziendale, la divisione dei compiti e l’effettivo coinvolgimento per la mansione o il progetto. Qual è il “costo” effettivo del cambiamento di lavoro? Eventuali privilegi che vengono acquisiti presentano un bilanciamento di obblighi e responsabilità?
- Expected outcome: consiste nel risultato ideale che si vuole raggiungere, di quanto si avvicina al lavoro ideale a cui aspiriamo. Sotto questo aspetto possiamo considerare anche i benefici personali oltre che professionali, come un maggiore benessere e la crescita personale.
Molto difficilmente tutto questo si riesce a capire da un semplice colloquio; con domande precise e mirate si può portare un po’ di chiarezza, ma non sempre ciò che viene poi spiegato in sede di colloquio rispecchia la realtà dei fatti.
L’ideale è documentarsi quanto più possibile prima del contatto iniziale, approcciandosi anche a qualche figura interna all’azienda per ricevere il maggior numero di feedback; non sempre però questo è possibile, soprattutto in realtà non consolidate.
Quali sono le alternative in ambito immobiliare?
Cambiare lavoro e dedicarsi all’ambito immobiliare è oggi una delle opzioni più appetibili sul mercato. La ripresa del settore infatti sta aprendo numerose posizioni e possibilità tra cui anche il franchising che, al netto di tutto ciò che è spiegato in questo articolo, consiste nell’opzione più bilanciata per chi desidera cambiare lavoro.
Sia per i professionisti del settore, come ad esempio i collaboratori che desiderano diventare imprenditori immobiliari, che per i neofiti (dal proprietario immobiliare che desidera affittare in autonomia un proprio stabile a chi cerca una nuova esperienza), Affitta Presto dispone di un’offerta adeguata per tutti i livelli di competenza.
La soluzione del franchising infine permette di ridurre notevolmente il rischio di impresa grazie alla notevole esperienza nel settore frutto di anni di perfezionamento continuo. Il franchisee non viene mai lasciato solo, e può godere di un supporto continuo sia in fase di apertura che dopo l’avvio dell’attività.
I vantaggi che derivano da questa soluzione sono molteplici; contattaci compilando l’apposito modulo per conoscerli tutti!
